Claudia Coppa
6 Ottobre 2020
Mondo Arancione, otto soluzioni di Interior design per progettare con il colore del tramonto

Dalla scala elicoidale di Martin Dulanto alle pareti tridimensionali di Zaven per Cedit passando per lo specchio di Kartell. Una selezione di progetti dove detta legge l’emotività
L’arancione in tutte le sue sfumature evoca ricordi ed emozioni diversissimi. Può suscitare allegria ed eccitazione al pensiero di una giornata assolata, serenità quando associato a un tramonto, ma anche nostalgia davanti all’immagine di un viale alberato in autunno.
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È nell’architettura e nell’interior design he il colore si fa atmosfera, che cambia l’ambiente circostante con le sue tonalità e applicazioni, esaltando e raccontando i luoghi e i loro confini. L’arancione può raggiungere un’abitazione declinandosi come uno sfondo o una fascia, ricoprendo elementi come scale e porte, pigmentando un rivestimento o aggiungendo un tocco di colore con arredi e complementi.
Nell’abitazione peruviana Casa Blanca, l’architetto Martin Dulanto ha voluto interrompere la monocromia dettata dal bianco esterno e dal grigio interno con un elemento cromatico di grande impatto: una scala elicoidale di colore arancione brillante. Questa scelta è stata ispirata dal lavoro di architetti brasiliani come Oscar Niemeyer e Lina Bo Bardi, ed accolta con grande entusiasmo dal committente che ha visto in essa il punto di forza, carattere e personalità della casa.

Casa Bianca di Martin Dulanto
Da un elemento di collegamento si può passare a uno di separazione. Ne è un esempio la SkyHouse di New York realizzata su progetto di David Hotson, in cui una porta di ingresso arancio fluo chiude dietro di sé la città per far spazio a un mondo parallelo ed esclusivo, in cui i muri vanno in ogni direzione incanalando lo sguardo verso l’esterno come cannocchiali puntati sulle attrazioni di Manhattan.

Sky House a New York, David Hotson
L’arancione, con le sue nuance più delicate, può anche stendersi lungo le pareti come accade nel progetto dello studio Venturoni per Casa Trevi a Roma, dove il colore, sapientemente usato in chiave di interior design, dà vita a uno sfondo quasi teatrale per il soggiorno, arredato con tonalità complementari e oggetti facilmente riconoscibili e iconici come la poltrona Nemo.

Trevi House, Studio Venturoni
Allo stesso modo il colore può estendersi dalle pareti al soffitto e al pavimento, inglobando gli arredi e delineando ambienti ben precisi senza bisogno di progettare pareti, come nella cucina del Klinker Apartment di Barcellona firmato Colombo & Serboli Architecture.

Klinker Apartment di Barcellona, Colombo& Serboli Architecture
Volendo ricorrere a qualcosa di meno convenzionale e diverso dalla pittura, è possibile tingere di arancio le pareti con i rivestimenti. Lo studio Zaven, in collaborazione con Cedit, ha rivisitato con la collezione Rilievi le geometrie tipiche degli anni Sessanta e Settanta, rendendole tridimensionali e su grande formato, facendo diventare l’arancio, e non solo, quasi un’opera d’arte composta direttamente sulla parete.

Studio Zaven per Cedit, collezione Rilievi, rivestimento tridimensionale a parete
Per chi ha voglia di un tocco di colore, ma altrettanta paura di stancarsi, puntare sull’arredamento è sicuramente la chiave giusta. Il modo ideale è quello di inserire accenti caratterizzanti come la Orange Slice di Pierre Paulin, uno dei simboli del design degli anni 60, o di mixare elementi realizzati ad hoc ed altri coordinati come nel caso di CPOPP Workshop.

Orange Room, Millennium Tower di CPOPP Workshop
Non è escluso poi che partendo da un elemento di arredo come, ad esempio, lo specchio All Saints prodotto da Kartell, non si abbia voglia di lasciar irradiare tutto l’ambiente circostante di arancione, creando un ambiente caldo, accogliente e vibrante allo stesso tempo.

Lo specchio All Saints di Kartell