Redazione Cieloterradesign
20 Luglio 2019
I pattern di Domenico Orefice che partono da Gio Ponti e arrivano al riscaldamento globale

La collezione di parati e tessuti Mirabilis del designer milanese: gusto vintage attualizzato con ironia
Infinite sono le vie del graffitismo e della street art se, partendo da lì, c’è chi, come Domenico Orefice, è arrivato a disegnare una collezione di pattern particolarmente ispirata, a metà tra l’omaggio al passato e ai suoi maestri e il riferimento, ironico e critico, al nostro tempo.
Mirabilis è una collezione di patterns inedita, applicabile a varie superfici, dai tessuti alle carte da parati. All’ultimo Fuorisalone, è stata protagonista a Lo Studio di Via San Maurilio 11, nel cuore delle 5 Vie.
Orefice è un designer a tutto tondo, a Edit Napoli ha portato una collezione di ceramiche “primitive”. Con Mirabilis pesca indietro nel tempo in due modi: torna alla passione di quando era studente al Politecnico, appassionato di graffiti e street art, e la porta a maturazione sovrapponendo illustrazioni e forme geometriche astratte dal sapore vintage ma attualizzato. “Nel mio lavoro – spiega Orefice – muovo sempre da due domande essenziali: chi siamo oggi? Come possiamo distinguerci e migliorare l’esistente?”. Mirabilis mette a frutto il gusto per la memoria, la passione per il disegno e i suoi strumenti, “dalle vecchie matite al cerchiometro”, spiega il designer.
Nel pattern I Pesci viene inserita all’interno del decoro una bottiglietta di plastica, riferimento all’inquinamento dei nostri mari e al riscaldamento globale che porta nel Mediterraneo coloratissime specie tropicali.
Ne Le Api gli insetti simbolo dell’operosità della natura vengono disposti secondo il disegno geometrico della fillotassi creando un fiore astratto.
Nel pattern Occhi i pois diventano fori attraverso cui animali misteriosi ci spiano.
Infine Nicchie è la citazione di un decoro su vaso di Gio Ponti: in questo caso le nicchie diventano uno spazio astratto dove inserire gli oggetti di una ipotetica Wunderkammer.
“Questi pattern vogliono ripartire dalla nostra storia decorativa e da elementi classici ispirati alla natura, declinati però in chiave contemporanea. Mi piace l’idea di poter arrivare con le mie risposte in forma di design a un pubblico il più ampio possibile, attraverso carte da parati e tessuti destinati alle nostre case con la stessa naturalezza con cui a suo tempo era naturale usare un damascato“.
Le foto dei pattern sono di Paolo Belletti, la foto a Lo Studio di Walter Monti