Redazione Cieloterradesign
23 Marzo 2019
Da Google a Netflix, i marchi dei grandi come li avrebbe progettati la Bauhaus

Il concorso di 99designs per celebrare un secolo della scuola che ha rivoluzionato architettura e design
Per celebrare i cento anni della Bauhaus, un gruppo di designer internazionali ha ridisegnato i loghi di brand e aziende famose in tutto il mondo nello stile che avrebbero avuto se a progettarli fossero stati gli esponenti della scuola ideata nel 1919 da Walter Gropius e che ha segnato indelebilmente la storia dell’architettura e del design.

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Ecco i nuovi marchi di Apple, Adidas, Burger King, BBC, Netflix e di altri brand come sono stati ridisegnati dai creativi che hanno aderito al concorso bandito da 99designs.

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Come è noto, la Bauhaus rifiutò l’ornamento fine a se stesso in favore di un approccio creativo minimale, in cui la forma era ispirata dalla funzione. I principi cui la community di 99designers si è dovuta attenere erano pertanto questi: forma asservita alla funzione, minimalismo, geometria, uso di colori primari, caratteri tipografici innovativi.

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“Vediamo l’influenza del design Bauhaus nella vita di tutti i giorni” spiegano da 99designs. “Camminiamo sotto gli edifici progettati dagli architetti di quella stagione, ci sediamo su sedie in stile Bauhaus, usiamo i pomelli delle porte ispirati alla Bauhaus senza nemmeno riconoscerli come un prodotto di design. L’influenza della scuola nata in Germania sui mass media è ancora più evidente, con i manifesti pubblicitari che usano ancora quei caratteri, mentre nel web torna a prendere piede un certo minimalismo”.

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“La Bauhaus” spiega il ceo di 99designs Patrick Llewellyn “nacque in un momento storico in cui il mondo era sull’orlo di un enorme cambiamento tecnologico. Molti artisti erano preoccupati che fenomeni come l’arrivo dell’elettricità e la produzione di massa avrebbero posto fine all’arte come la si era conosciuta fino ad allora, il gruppo della Bauhaus invece non temeva il cambiamento e il progresso”.

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“È facile tracciare parallelismi tra un secolo fa e oggi”, continua Llewellyn, “quello che all’epoca rappresentavano alcune invenzioni come la corrente elettrica, adesso possono essere l’intelligenza artificiale e l’automazione. La Bauhaus ci insegna ancora adesso a non temere di guardare avanti”.

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