Claudia Coppa
3 Marzo 2020
Lis Studio, ovvero come moltiplicare gli spazi di una casa piccola aprendoli

Procedere per sottrazione usando il colore in chiave progettuale. Così uno studio ucraino valorizza le metrature meno generose
Lis Studio è un team ucraino di architetti e designer, fondato da Roman Shpelyk nel 2015, che ha fatto della sperimentazione il focus del suo lavoro. Ispirato da studi spagnoli e portoghesi come Colombo Serboli, Fala Atelier e Kresta design, sviluppa i suoi progetti sulla scelta del colore e della sua influenza su forme, volumi e spazi.
Alla base di quasi tutti i progetti di Lis Studio vi sono immobili residenziali dalla metratura ridotta in cui vengono ricreati tutti gli spazi tradizionali del vivere con una metodologia opposta a quella più ovvia: aprire e sottrarre invece che ridividere. E così la zona notte interagisce con il soggiorno, il quale a sua volta dialoga con la cucina, mentre le pareti diventano filtri leggeri, pareti vetrate o mobili contenitori.
Gli ambienti risultano intimi, riservati e giustapposti, dando al tempo stesso la sensazione di uno spazio arioso e più ampio delle dimensioni effettive. A contraddistinguerli è il colore, protagonista insieme alle essenze del legno e alla vegetazione.
Al centro del progetto #33, un appartamento di 60mq, dove a ogni colore corrisponde una funzione. Un color amarena dalle tonalità pastello scivola dai mobili della cucina su un tappeto quadrato fatto di tiles ceramiche che ospita e individua la zona pranzo, il verde dà vita alle zone per studiare o lavorare con scrivanie e librerie, mentre il grigio fa da sfondo alle zone relax con il divano e il letto. Al bagno di nuovo tiles quadrate (elemento ricorrente nel lavoro dello studio anche in ambito retail) stavolta bianche, a eccezione della doccia dove irradiano luce con il loro giallo brillante.
All’ingresso il guardaroba è separato da una parete specchiata che dilata lo spazio, dietro di esso la cucina. Fulcro centrale è il setto che accoglie il divano da un lato e l’armadio della zona notte dall’altro. Il letto si scorge in prospettiva dietro il sofà, con i suoi stessi toni e le sue stesse linee, quasi a confondersi con un altro salotto.
Ancora più ricco di colore è l’appartamento #68, dove l’approccio cambia per via delle grandi murature non rimovibili, aprendo la strada a un uso interessante delle geometrie. Il progetto architettonico si estende a un concetto visivo. Il blu e il rosa evidenziano rispettivamente pieni e vuoti creati da archi e cerchi nelle pareti. Mentre a terra si stendono, accanto al parquet e alle piastrelle quadrate, mattonelle dal motivo geometrico e dal gusto rétro.
Gli ambienti sono quindi divisi e confinati questa volta, ma sempre distinti da un colore in base alla funzione: il verde scuro per la cucina, uno più chiaro per il salotto, l’azzurro per la camera e il bordeaux per la doccia del bagno. Anche stavolta non mancano superfici specchiate, mentre il bianco dà spazio a un piccolo angolo di vegetazione interno in diretto contatto con l’ambiente esterno.
Gli arredi, quasi sempre su misura, seguono le linee semplici e pulite che caratterizzano ogni progetto, facendo di questi ambienti abitazioni complete dove piccole metrature, moderne necessità e ricerca di spazi tradizionali non significano rinuncia.
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