Paolo Casicci
27 Marzo 2019
Vito Nesta nelle stanze di Giuseppe Verdi, qui il design è tutta un’altra musica

La prima personale del talento trentaduenne al Grand Hotel et de Milan, tra la scrivania del Nabucco e memorie dal mondo. Il coronamento del Grand Tour iniziato due anni fa
“La stanza di Giuseppe Verdi al Grand Hotel et de Milan l’ho visitata per la prima volta due anni fa, per vedere una mostra di gioielli. Non appena entrato, sono rimasto folgorato dall’atmosfera che si respirava all’interno. Era come se quel luogo mi appartenesse da sempre. Ho subito sentito di aver trovato il posto perfetto per i miei pensieri progettuali. Un luogo in cui tutto il mondo è transitato e ha lasciato una traccia, una storia. Insomma, era come un Grand Tour da raccontare attraverso una serie di stanze“.

Il ritratto di Giuseppe Verdi al Grand Hotel et de Milan
Vito Nesta ripercorre l’ispirazione di Musica da viaggio, l’allestimento per il Fuorisalone che è insieme un omaggio a Giuseppe Verdi nell’albergo in cui il musicista trascorse trent’anni di vita e morì nel 1901, e la sua prima personale, a cura di Annalisa Rosso.
Una personale a 32 anni spaventerebbe molti e potrebbe sembrare un atto di presunzione. Non nel caso del desiger pugliese, che ha dimostrato ormai da tempo, da ultimo con il suo Grand Tour, di cui questa mostra è in qualche modo il coronamento, una maturità creativa e una cifra progettuale originalissime, che ne fanno uno dei principali esponenti del decor italiano contemporaneo.

La stanza di Giuseppe Verdi e il ritratto del musicista al Grand Hotel et de Milan
L’allestimento al Grand Hotel è doppiamente prezioso, visto che per la prima volta vengono realizzate installazioni in larga scala nelle stanze di Giuseppe Verdi, poco note al grande pubblico. “Quando ho iniziato a maturare l’idea di una mostra personale, ho voluto in tutti modi che il luogo fosse quell’albergo e soltanto quello. Ho raccontato il mio desiderio di fare una mostra in quelle stanze ad Annalisa Rosso, che ne è poi diventata la curatrice, e lei ne è stata subito entusiasta, sia per l’amicizia e stima che ci lega sia perché la appassionava l’idea”.

La stanza di Giuseppe Verdi e il ritratto del musicista al Grand Hotel et de Milan
Il Grand Hotel et de Milan è un luogo simbolo del capoluogo lombardo, che ha fatto da palcoscenico di avvenimenti importanti in oltre centocinquant’anni di esistenza. Dalla fine dell’Ottocento è stato l’unico albergo di Milano dotato di servizi postali e telegrafici e ha accolto diplomatici, imprenditori, artisti provenienti da tutto il mondo, spesso legati al vicino Teatro alla Scala. Uno spazio perfetto per la ricerca di Nesta, che utilizza la memoria come un archivio infinito a cui attingere liberamente per creare un design nuovo che abbraccia colore, decorazione e dialogo con la storia.

L’installazione Musica da viaggio di Vito Nesta al Grand Hotel et de Milan
La mostra site specific prevede, tra gli arredi originali, una sequenza di installazioni in scala architettonica che giocano con la gamma cromatica, “allo stesso modo in cui Verdi utilizzava melodia e armonia per comporre i suoi spartiti” spiega Nesta.

Piatto di Vito Nesta per Musica da viaggio, Grand Hotel et de Milan, dal 9 aprile
Ma il grande formato non è il solo elemento inedito che Vito Nesta presenta durante questa esposizione. L’altra novità è il materiale utilizzato dal designer, che dopo ceramica, legno e carta da parati si cimenta con la pelle, elemento principale dell’installazione, di grande forza espressiva applicata a un progetto elegante, che dichiara la sua profonda appartenenza alla città di Milano.
“Fondamentale è stato l’apporto di Alessandro Iliprandi, guida di Bonaudo, azienda che ha reso tutto questo possibile sponsorizzando l’intero progetto” racconta Nesta. “Bonaudo è leader nella produzione di pelli di alta qualità, un marchio impegnato anche sul fronte della tutela dell’ambiente e nel sostegno ai talenti emergenti internazionali. Per me è stata un ottima occasione per lavorare con la pelle, un materiale che mi ha sempre molto affascinato”.

Piatto di Vito Nesta per Musica da viaggio, Grand Hotel et de Milan, dal 9 aprile
Nell’allestimento ci sarà la scrivania sulla quale Verdi compose il Nabucco e, sopra, due grandi canopi prodotti da ceramiche Gatti i cui tappi riprendono due statue presenti all’interno dell’hotel, una di un moro e l’altra dedicata alla fine della schiavitù in Brasile. Durante il soggiorno al Grand Hotel, l’imperatore si ammalò gravemente di pleurite e il suo rientro in Sudamerica fu diplomaticamente ritardato, consentendo a sua figlia, la reggente Donna Isabella, di firmare in Brasile la famosa e contrastata legge che aboliva la schiavitù. Giuseppe Spatz, proprietario dell’albergo, commissionò per questo avvenimento una statua allegorica raffigurante un’india piumata che “uccide i serpenti della schiavitù”. La statua è tuttora custodita all’ingresso dell’hotel.
Scrive della mostra Annalisa Rosso, la curatrice: “Modulazioni sinestetiche che si specchiano l’una nell’altra, avvicinandosi e a tratti allontanandosi senza mai interrompere lo scambio fitto di rimandi. Un’esperienza immersiva per i visitatori, di assoluto piacere. Un’opportunità per spiare – letteralmente – dentro al mondo del designer, composto da un immaginario prolifico di rielaborazioni e di evocazioni che arrivano da epoche e luoghi geografici anche molto distanti tra loro”.

Piatto di Vito Nesta per Musica da viaggio, Grand Hotel et de Milan, dal 9 aprile
La settimana di Vito Nesta non è soltanto Musica da viaggio. Il designer è tra i tredici autori scelti da Cristina Morozzi per reinterpretare il cavallo di Leonardo da Vinci all’Ippodromo di San Siro. Nesta presenterà inoltre per il progetto Doppia Firma una collezione di carte da parati in collaborazione con San Patrignano e gli specchi Iride realizzati per Exto. Questi ultimi sono fatti con materiali vintage recuperati nell’archivio di Effetto Vetro che da anni ne va a caccia presso vetrerie che hanno cessato l’attività.

Iride, collezione di specchi di Vito Nesta per Exto

Iride, collezione di specchi di Vito Nesta per Exto
Alcuni vetri con cui sono realizzati i petali che fanno da corolla allo specchio centrale, per esempio il Desag, sono ormai fuori produzione. Il disegno degli specchi nasce da una sperimentazione per curvare il vetro nel laboratorio dei maestri artigiani che poi ha dato vita ai petali e alle basi concave. Il progetto ricorda un iride e i petali sembrano ciglia. Lo specchio è stato fatto in quattro varianti cromatiche ed è personalizzabile.

Iride, collezione di specchi di Vito Nesta per Exto

Iride, collezione di specchi di Vito Nesta per Exto